Halloween Special - The story

La vera storia di Jack O’Lantern
La zucca è il più famoso simbolo di Halloween, ma chi conosce la sua storia? Ecco un racconto perfetto per la notte più paurosa dell’anno, da leggere alla luce di una zucca intagliata!
C’era una volta un paese lontano, dove un giorno giunse il Diavolo in persona alla ricerca di anime. Dopo essersi guardato attorno per un pò, decise di prendere quella di Jack.
Tutti in paese amavano quel ragazzo buono, coraggioso e sempre allegro. Era povero Jack e il Diavolo, che si era trasformato in un ricco mercante, gli propose un affare: “Vendimi la tua anima, te la pagherò una borsa piena d’oro!”. “Non posso - rispose Jack - tengo moltissimo alla mia anima, tanto da tenerla in un luogo nascosto e segreto”. Jack gli mostrò un sacchetto chiuso con una corda. “è qui dentro, in fondo in fondo”. “Ancora per poco!” disse il Diavolo, e ridendo si fece piccolo piccolo per scivolare nella sacca.
Appena fu entrato Jack tirò la corda e vi pose sopra una croce. “Fammi uscire di qui!” strepitava il prigioniero. “Non posso, tu vuoi prendere la mia anima” rispose il ragazzo. “Non lo farò mai, lasciami andare!”. Jack, che era buono e non se la sentiva di fare del male neppure al Diavolo, lo lasciò andare. Il Demonio, furibondo, fuggì verso la scogliera, seguito dalle fragorose risate dei paesani.
La notte era buia e senza luna e Jack se lo rivide comparire davanti, all’improvviso, in mezzo al sentiero. “Mai fidarsi delle promesse del Diavolo! Ti lascerò la vita, ma prenderò la tua anima!” disse. “Non basta, mi devi dare qualcos’altro in cambio.” disse il giovane. “Guardati attorno e scegli.” rispose pronto il Diavolo. Intorno non c’era proprio nulla, a parte un albero di mele selvatiche in un campo di grosse zucche. “Voglio quella mela lassù in cima” disse Jack indicando il punto più alto dell’albero. “Una mela è una mela” borbottò il Diavolo, ma Jack fu irremovibile. “Quella mela lassù o non se ne fa niente!”.
Il Diavolo fu costretto a cedere. Si arrampicò a fatica, sbuffando e arrancando perché il travestimento che aveva scelto non era adatto a quel genere di scalate. Giunto in cima colse la mela e ridiscese, certo ormai della vittoria. Ma, quando stava per rimettere piede a terra, si rese conto di non poter più scendere dall’albero. Jack aveva infatti inciso sul tronco una fila di croci. “Mi hai giocato di nuovo!” urlò il Diavolo e Jack di rimando: “Dovevi lasciarmi in pace. Adesso resterai prigioniero su quell’albero per sempre”. Il Diavolo lanciò verso Jack delle mele che, a contatto con i suoi artigli, diventavano tizzoni infuocati. Una colpì una zucca, la cui scorza si bruciò. Jack la raccolse e vide che le braci continuavano ad ardere nel suo interno. “Questa sarà la mia lanterna, la lanterna di Jack, e la sua luce illuminerà le notti buie così che nessuno più possa essere ingannato dai demoni come te”. Jack ritornò al paese con la sua lanterna, lasciandosi alle spalle il Diavolo, prigioniero del melo selvatico. E forse è ancora lì, visto che, grazie alla lanterna di Jack, nessuno ha più incontrato il Diavolo nella notte di Halloween.